A settembre 2019, quando Flora mi propose di entrare a far parte dello staff di Solteri San Giorgio Calcio, mai mi sarei immaginato che la mia prima stagione sarebbe durata così poco.
Sicuramente non lo immaginavano neanche i veri protagonisti di questa nuova avventura: i 12 piccoli amici che per la prima volta indossavano un paio di scarpe da calcio, per la prima volta provavano a segnare in una vera porta, a creare una squadra, a conoscere un nuovo sport.
Se per un attimo mi dovessi immedesimare in loro, immaginerei quante domande, quanti rammarichi, quanti sogni passerebbero per le loro teste in questi giorni.
Si, perché il primo approccio con il calcio, ma in generale con il primo sport o, perché no, con una nuova disciplina, è da sempre un momento indimenticabile per un bambino. Talvolta è traumatico, talvolta liberatorio, altre volte cambia per sempre. Quando un bambino di cinque anni si iscrive in una società sportiva è quasi sempre la sua prima esperienza al di fuori del contesto famigliare o scolastico. La prima volta in cui si mette in gioco veramente, senza l’aiuto di un genitore o della maestra. Una rampa di lancio verso il futuro, un tassello nella costruzione della sua personalità, del suo carattere, delle sue attitudini, del suo stile di vita.
Essere fermati a metà rampa, giusto a un metro dal prendere il volo, a poche settimane dalla prima partita, a pochi allenamenti dai tanto attesi miglioramenti, non deve essere facile da comprendere. Soprattutto se l’avversario ci trattiene per la maglia senza farsi vedere, senza che l’arbitro possa impedirglielo.
Nei cinque mesi passati con questo gruppo, le cose che ho apprezzato sono state molte: ho osservato dei grandi miglioramenti in tutti quanti, sia a livello motorio e prettamente calcistico, che a livello relazionale ed emotivo. Certo, idealmente avevo ben altri programmi in mente: puntavo a farvi provare tutti i ruoli di questo gioco, consolidare gli schemi motori di base, a farvi conoscere a fondo le regole del calcio, a farvi imparare le andature. Ma abbiamo comunque fatto molto ed ho avuto feedback che mai mi sarei aspettato. Questo mi fa ben sperare; sperare che una volta terminato questo periodo nero tornerete ai nostri allenamenti con il doppio delle motivazioni e della voglia che avevate tutt’ora.
Era appena finita la pausa invernale, giusto la settimana prima del blocco totale avevamo fatto il nostro primo raduno con i bambini delle altre squadre.
Vi avevo promesso delle partite, delle vere partite, quelle con dei veri avversari e con dei veri gol.
Dovrete aspettare ancora un po’, continuare a sognarle mentre giocate nella vostra camera o mentre guardate le partite dei vostri campioni preferiti.
Ma vi assicuro che appena tutto si sarà sistemato avrete gli anni più belli della vostra esistenza da godervi al massimo, tantissime stagioni in cui divertirvi insieme e tantissime partite in cui provare a segnare quel gol che da mesi sognavate.
Perché in fondo, è per questo che ho scelto di mettermi in gioco e provare a farvi conoscere questa cosa stupenda chiamata sport!
Un abbraccio ai miei piccoli amici Davide, David, Lorenzo, Andrea e Alessandro, Andrea, Gioele, Christian, Miracle, Prosper, Thomas, Robert.
Il mister Samuele